giovedì 31 dicembre 2015

Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere


"Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere" (1954) regia di Ermanno Olmi


"Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere" 
Giacomo Leopardi, 1832

Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi? 
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo? 
Venditore. Si signore. 
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo? 
Venditore. Oh illustrissimo si, certo. 
Passeggere. Come quest'anno passato? 
Venditore. Più più assai. 
Passeggere. Come quello di là? 
Venditore. Più più, illustrissimo. Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi? 
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe. 
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi? 
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo. 
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo? 
Venditore. Io? non saprei. 
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice? 
Venditore. No in verità, illustrissimo. 
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero? 
Venditore. Cotesto si sa. 
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste? 
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse. 
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati? 
Venditore. Cotesto non vorrei. 
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro? 
Venditore. Lo credo cotesto. 
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo? 
Venditore. Signor no davvero, non tornerei. 
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque? 
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti. 
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo? 
Venditore. Appunto. 
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero? 
Venditore. Speriamo. 
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete. 
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi. 
Passeggere. Ecco trenta soldi. 
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

***
Qui sotto i link dei post con gli auguri a cavallo degli anni: 
2008 Provate voi | 2009 Salta | 2010 Buona vita | 2011 Pesci e pane | 2012 Nel sole | 2013 Gioca | 2014 Pane e speranza |

martedì 29 dicembre 2015

Damasco, Siria



Sventrata, spettrale, senza vita: queste immagini riprese da un drone ricordano Dresda o Hiroshima (2° guerra mondiale) oppure un film di fantascienza sul dopo bomba nucleare.
Invece sono quartieri periferici di Damasco, Siria, oggi.
Dall’inizio del conflitto, 2011, 12 milioni di siriani, il 60% della popolazione, sono stati costretti a lasciare le loro case. 8 milioni sono sfollati interni, mentre 4 milioni sono rifugiati in Turchia, Libano o Giordania. In Europa solo 350mila richieste di asilo. 

sabato 19 dicembre 2015

Occhi stanchi ma nel cuore il sereno

E' come la minuta scena di un film. Il medico di famiglia è seduto ai tavolini del modesto dehor di un bar, di fronte al suo ambulatorio. Chiacchiera un pò amabilmente e un pò anfitrionescamente con alcuni anziani pazienti sorridenti, ma in particolare si dedica ad una vecchia signora dall'aria un pò perduta nel vuoto. Il dottore cerca di tirarla su, prendendole una mano e dicendole quanto sia bella la musica. Poi le accenna la strofa di una canzone: "occhi stanchi, ma nel cuore il sereno", come se volesse ritrarre la signora e al tempo stesso incoraggiarla. 
Un frammento casualmente preso al volo che ispira un post.
Ecco la canzone: anni '70, genere beat con una spruzzata di progressive, testi semplici dove si parla dei migranti di allora, italiani.


"Casa mia" (1971) Equipe 84

sabato 12 dicembre 2015

Can't Take My Eyes Off Of You


"Can't Take My Eyes Off Of You" (1967) Frankie Valli, interpretata da Lauryn Hill

Qui la versione originale dell'autore e quella più celebre di Gloria Gaynor.

mercoledì 9 dicembre 2015

Paradise by the "C"


"Paradise by the "C" (1978) Bruce Springsteen

Travolgente! 
Anche questa canzone era stata "scartata" e stava in un angolino del "Live 1975-1985".

sabato 28 novembre 2015

Party lights | Stray bullet (The river)


"Party lights" (1979) Bruce Springsteen

"Conosco ragazze che crescono in fretta lì da dove vieni
Ti sei lasciata dietro ciò che ti veniva chiesto e ti sei sposata piccola… oh così giovane
Ora quella tua bambina sembra stia crescendo durante la notte
Ma ti mancano le luci della festa 
Ti mancano le luci della festa
Ti mancano le luci della festa
Quando sei sdraiata nel letto di notte
Voleva essere il tuo Romeo, tu saresti stata la sua Giulietta
Ora non ti aspetti alcun Romeo, 
ma solo l’assegno del sussidio
Mentre altre ragazze della tua età sono fuori con gli amanti che le portano fuori la notte
Ti mancano le luci della festa"

"The Ties That Bind: The River Collection" è il nuovo box set di Bruce Springsteen dedicato all’album "The River" del 1980, in uscita il prossimo 4 dicembre 2015. 
In questo cofanetto composto da canzoni conosciute (anche con arrangiamenti inediti), brani non pubblicati, foto e video (4 cd e 3 dvd), è compresa l’inedita "Party Lights", scritta per quell'album, ma poi non pubblicata.

Qui sotto un altro brano, registrato in quel periodo e scartato, e ora riproposto nel cofanetto. "Stray bullet" è una bellissima ballata: evidenti le assonanze con "The river", straordinari il piano di Bittan ed il sax di Clemons.


"Stray bullet" (1979) Bruce Springsteen

Nel cofanetto non poteva mancare un video con la canzone che dà il titolo all'album, quella "The river" che non ci stancheremo mai di ascoltare. Eccola.


"The river" (1980) versione live Tempe 1980



Il contenuto del cofanetto: clicca sulla foto per ingrandirla

sabato 14 novembre 2015

giovedì 5 novembre 2015

Alleluia


"Echoes in the rain" (2015) Enya

Al vespero in un bar si sente questa canzone. 
Lei non si ascoltava da tempo, ma lo stile è inconfondibile.

lunedì 2 novembre 2015

Occhi che non vedono più



«Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l'ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio». 
Pier Paolo Pasolini




lunedì 26 ottobre 2015

Kobane, tra le rovine la vita riprende



All'inizio di quest'anno pubblicammo il post "Ricordate Kobane? Dei profughi siriani in generale ci siamo poi ricordati o accorti in estate, quando hanno iniziato ad attraversare l'Europa.
Ogni tanto i media si ricordano di Kobane, questa volta per una bella notizia: il primo matrimonio civile celebrato dopo che i kurdi hanno cacciato le forze dell'Isis dalla città. Tra le rovine la vita riprende.



venerdì 23 ottobre 2015

Com'è profondo il mare


"Com'è profondo il mare" (1977) Lucio Dalla

"... Con la forza di un ricatto l’uomo diventò qualcuno, resuscitò anche i morti, spalancò prigioni, bloccò sei treni con relativi vagoni. Innalzò per un attimo il povero ad un ruolo difficile da mantenere, poi lo lasciò cadere a piangere e a urlare, solo in mezzo al mare. Com’è profondo il mare.

Poi da solo l’urlo diventò un tamburo e il povero, come un lampo nel cielo sicuro, cominciò una guerra per conquistare quello scherzo di terra che il suo grande cuore doveva coltivare. Com’è profondo il mare.

Ma la terra gli fu portata via, compresa quella rimasta addosso. Fu scaraventato in un palazzo, in un fosso, non ricordo bene. Poi una storia di catene, bastonate e chirurgia sperimentale. Com’è profondo il mare.

Intanto un mistico, forse un’aviatore, inventò la commozione e rimise d’accordo tutti, i belli con i brutti, con qualche danno per i brutti che si videro consegnare un pezzo di specchio, così da potersi guardare. Com’è profondo il mare.

Frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti, assistettero curiosi al dramma collettivo di questo mondo, che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo. E cominciarono a pensare, nel loro grande mare. Com’è profondo il mare, nel loro grande mare. Com’è profondo il mare.

E’ chiaro che il pensiero dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce, anzi un pesce, e come pesce è difficile da bloccare, perchè lo protegge il mare. Com’è profondo il mare.

Certo, chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche, il pensiero come l’oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare. Così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare."

venerdì 16 ottobre 2015

Removed: la moderna solitudine social



"Presenza ed assenza, insieme, in un progetto fotografico che vuole far riflettere sulla moderna solitudine 'social'. 
Il progetto 'Removed', del fotografo Eric Prickersqill, non è un attacco nostalgico alle nuove tecnologie perché - è lo stesso artista ad ammetterlo - non si tratta di mettere in discussione smartphone e social network: lo scopo è mostrare, piuttosto, l'attenzione ossessiva che riversiamo verso i nostri cellulari. La serie fotografica, racconta Eric, è stata ispirata da una famiglia in un caffè di New York fissa ad osservare il proprio device: "Erano disconnessi gli uni dagli altri, non parlavano fra di loro e sia il padre che le figlie guardavano lo smartphone mentre la madre sedeva poco lontano". "Mi ero rattristato - continua Eric - sull'uso della nuova tecnologia che, mentre ci permette di interagire con persone lontane da noi, ci costringe a non comunicare con chi ci è accanto". 
Per rappresentare visivamente questo straniamento Eric ha fotografato persone mentre, in un contesto quotidiano, utilizzano smartphone inesistenti per dimostrare come - in verità - l'attenzione che dedichiamo ai nuovi dispositivi ci alieni completamente dalla realtà che viviamo". da Repubblica.it 



Nel sito del progetto Removed tutte le foto.

martedì 13 ottobre 2015

Disconnect To Connect



Qualche anno fa è stata coniata la parola phubbing per definire "l’atteggiamento, assai poco cortese, di trascurare una persona con cui si è impegnati in una qualsiasi situazione sociale (dalla camera da letto al caffè al bar) controllando compulsivamente lo smartphone".



Il fenomeno sta tracimando. 
Secondo Wired.it, che cita un'inchiesta, "non è più l’onnipresente aggeggio (lo smartphone, il tablet, lo smartwatch, quello che vi pare) a costituire una distrazione per la quale sentirsi magari pure in colpa. Tutto il contrario: è piuttosto chi ha avuto la sfortuna di capitare con quel 46,3% di partner protagonisti di phubbing a incarnare un irritante distoglimento dal display". 
Insomma, accade un tale rovesciamento da far dire, paradossalmente ma non troppo: “La mia vita è diventata la principale distrazione dal telefono”.



Wired annota nello stesso articolo che "l’ecosistema in cui siamo immersi sta cambiando quasi sempre senza che ce ne rendiamo conto e sta costruendo mutamenti profondissimi nel modo in cui ci relazioniamo. Un lavoro chirurgico al quale non riusciamo a contrapporre un’ecologia decente, cioè una nuova grammatica delle relazioni con questi oggetti che tante opportunità producono ma altrettanti fronti spalancano negli equilibri quotidiani". 




Stopphubbing.com è un sito che contrasta il phubbing.
Come questi due video (il secondo commerciale, ma a buon fine).

sabato 10 ottobre 2015

A fine fine boy

In un uggioso sabato pomeriggio autunnale, spunta fuori un vecchio brano semplice e brioso.
Qui sotto la versione originale e la verve, contagiosa e da ventenne, di Marlene Love in un'esibizione di qualche anno fa con Bruce Springsteen. 


"A fine fine boy" (1963) Darlene Love



sabato 26 settembre 2015

domenica 20 settembre 2015

Rome


"Rome"(2015) Ratatat 

Da New York: chitarra + basso + sintetizzatore.

giovedì 10 settembre 2015

Mare nostro




"Mare nostro" (2014) Gang


Vila Real, Portogallo: gli street artist raccontano il dramma dei migranti.

venerdì 4 settembre 2015

For What It's Worth



"For What It's Worth" (1967) Buffalo Springfield (45 original mono)

"Niente può essere giusto se ogni cosa è sbagliata 
I giovani fanno parlare le loro menti 
facendo crescere la loro resistenza da dentro 
Penso che sia il momento di fermarsi, ehi, cosa è questo rumore? 
Tutti quanti cercano di capire cosa sta venendo giù"

Auguri!

lunedì 13 luglio 2015

Renegades


"Renegades" (2015) X Ambassadors

Che poi se la sia cuccata la pubblicità è un classico...

"Tutti salutino i perdenti, tutti salutino i nuovi ragazzi, tutti salutino i fuorilegge di Spielberg e Kubrick. E’ l’ora di darsi una mossa. E' tempo di rimediare, è il momento di infrangere le regole. Cominciamo … e lo dico hey, hey hey hey, vivendo come se fossimo ribelli. Hey Hey Hey Hey Hey Hey, vivendo come se fossimo rinnegati"

mercoledì 10 giugno 2015

I put a spell on you - Annie Lennox

 
"I Put a Spell on You" (1956) di Screamin' Jay Hawkins, qui nella versione di Annie Lennox (2014)

lunedì 18 maggio 2015

Dance me to the end of love


"Dance Me to the End Of Love" (1984) Leonard Cohen

Guidami danzando alla tua bellezza
col suono di un violino che brucia
conducimi danzando oltre il panico
fin dove starò al sicuro
sollevami come un ramo d’ulivo
e sii la colomba che mi riporta a casa
guidami danzando fino in fondo all’amore.

venerdì 15 maggio 2015

Take me to church


"Take Me To Church" (2013) Hozier

sabato 2 maggio 2015

Fine di Grooveshark, musica libera



Una brutta notizia.

"New York 2 mag. (askanews) - Sono passati anni di lotte e processi. Almeno cinque. Poi venerdì lo squalo della musica online, Grooveshark, ha annunciato di aver chiuso il suo portale. Il servizio, uno dei primi a permettere l'ascolto di musica in streaming su internet, ha deciso di cessare di esistere in base a un accordo raggiunto con Warner, Sony e Universal Music...E quindi dopo anni di tentativi e battaglie legali, la strada migliore era quella di alzare la bandiera bianca e arrivare a un patto col nemico. Un patto che coincide con la stessa morte del servizio...Grooveshark era stato fondato nel 2007 in Florida e aveva oltre 35 milioni di utenti mensili che potevano caricare sulla piattaforma qualsiasi canzone volessero".

Di conseguenza, in rete vengono spenti tutti i widget, compresi quelli che red un'altravita ha pubblicato in questi anni. Un piccolo patrimonio sparisce, i post sono stati già mutilati. Peccato. Non rimane che fare uso di Youtube, che ultimamente in alcuni video ci fa sorbire la pubblicità.

Stand by me


"Stand by me", Ben E King - Live at the Montreux Jazz Festival 1987

Qui un vecchio post di red-un'altra vita

mercoledì 29 aprile 2015

Moments of Glory


"Chariots of Fire" - Music from "Moments of Glory" (1981) Vangelis

sabato 25 aprile 2015

Siamo i ribelli della montagna


"Siamo i ribelli della montagna" (1944) qui interpretata dagli Ustmamò

venerdì 3 aprile 2015

Ballad of the mighty I


"Ballad of the mighty I" (2015) Noel Gallagher

Ex Oasis, piacevole.

lunedì 30 marzo 2015

Cent'anni



Cent'anni degni di essere vissuti, quelli di Pietro Ingrao.

venerdì 27 marzo 2015

Love hurts


"Love hurts" (1975) Nazareth 

Anche la pubblicità serve a riportare in auge una vecchia canzone.

giovedì 19 marzo 2015

The nights


"The Nights" (2014) Avicii

Stiamo sull'orecchiabile e senza pretese.

giovedì 12 marzo 2015

Il cacciatore



Ne "Il cacciatore", film sull'assurdità della guerra, c'è una canzone volutamente in stridente contrasto con la violenza. Eccola nella versione originale e in quella più conosciuta.


Can't Take My Eyes Off You (1967) Frankie Valli e The Four Season


Can't Take My Eyes Off Of You (I Love You Baby) Gloria Gaynor


Il grande Robert De Niro

domenica 8 marzo 2015

Devil pray


"Devil Pray" (2015) Madonna
Una sorta di ballata country nel nuovo disco "Rebel heart".

sabato 7 febbraio 2015

Benjamin Clementine


"Condolence" (2014) Benjamin Clementine

"Clementine è il romanticismo impulsivo del XXI secolo, la frenesia dei nervi tesi sulle corde del pianoforte; carico di espressionismo compositivo ed emotivo" (Ondarock).
Da pochi giorni è uscito il suo primo album “At least for now” e la canzone che proponiamo nel video è davvero notevole!
Qui un'intervista a Rolling Stones, al cui interno si trova un altro bel brano.

lunedì 2 febbraio 2015

Ricordate Kobane?



All'improvviso, pochi mesi fa, scoprimmo il nome di una città siriana al confine con la Turchia: Kobane. E in molti esaltarono quel nome e la lotta che lì si stava combattendo ad opera dei kurdi. 
Poi, come accade in questo tempo, appena la notizia scomparve rapidamente da quel nastro fluido senza gerarchia, spirito critico e sedimentazione dei fatti rappresentato dai media e dalla rete, tutti o quasi si scordarono quello che lì stava accadendo.
Ora Kobane è libera dal fanatismo jiadista, ma a quale prezzo!
L'intera Siria è scomparsa dalle news (?), ma sono 3 milioni i rifugiati siriani.



lunedì 26 gennaio 2015

Selva oscura

 

La Giornata della Memoria è ricordata a Correggio (Re) con una mostra intitolata "La selva oscura".

"Nell’ebraismo il bosco è strettamente legato alla memoria: si usa infatti piantare alberi, o interi boschi, per ricordare le vittime della Shoah e i “Giusti”, i non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista. L’albero e il bosco sono metafore delle vittime dell’Olocausto ma possono assumere anche un’accezione più vicina al concetto di “selva oscura” dantesca nella quale “la diritta via era smarrita”. Il bosco si connota in questo caso come luogo dello smarrimento dell’umanità intera di fronte a quel capitolo oscuro della Storia che è stata la soluzione finale nazista." (da "La Gazzetta di Reggio")
 


lunedì 19 gennaio 2015

La teoria del tutto


"The theory of everything" (2014) 

Il compositore islandese Jóhann Jóhannsson firma la colonna sonora del film "La teoria del tutto", al cinema in questi giorni, con una serie di brevi e splendidi affreschi.

sabato 10 gennaio 2015

#stareinsieme




#stareinsieme

"Rifiutiamo la logica di chi divide il mondo in base alla religione, al colore della pelle, alla nazionalità. Rifiutiamo la logica di chi specula sulla morte per i propri interessi, alimentando una spirale di odio e violenza... 
È il momento di stare insieme, di far sentire la voce di tutti quelli, e sono tanti, che di fronte alla morte e alla violenza rispondono con il dialogo, la solidarietà e la pratica dei diritti. Tutti quelli che non fanno distinzione tra le vittime di Utoya e Peshawar, di Baqa, di Baghdad, e Parigi, nel Mediterraneo e a New York. Tutti quelli che credono che diritti, democrazia e libertà siano l’unico antidoto alla guerra, alla violenza e al terrore. Dove l’odio divide, i diritti possono unire». (Emergency)



martedì 6 gennaio 2015

The war on drugs | Lost in the dream


Per Ondarock, Storia della musica, Sentireascoltare è il miglior album 2014.

Regalo di Epifania: nel video l'album completo del gruppo indie rock della Pennsylvania.
Buon volo alla "rondine"!

1. Under the Pressure 00:00 
2. Red Eyes 8:51 
3. Suffering 13:48 
4. An Ocean in Between the Waves 19:49 
5. Disappearing 26:59 
6. Eyes to the Wind 33:49 
7. The Haunting Idle 39:43 
8. Burning 43:50 
9. Lost in the Dream 48:37 
10. In Reverse 52:41

A marzo red unaltravita aveva pubblicato il post col bellissimo singolo
 Red eyes uscito qualche mese prima.