venerdì 23 ottobre 2015
Com'è profondo il mare
"Com'è profondo il mare" (1977) Lucio Dalla
"... Con la forza di un ricatto l’uomo diventò qualcuno, resuscitò anche i morti, spalancò prigioni, bloccò sei treni con relativi vagoni. Innalzò per un attimo il povero ad un ruolo difficile da mantenere, poi lo lasciò cadere a piangere e a urlare, solo in mezzo al mare. Com’è profondo il mare.
Poi da solo l’urlo diventò un tamburo e il povero, come un lampo nel cielo sicuro, cominciò una guerra per conquistare quello scherzo di terra che il suo grande cuore doveva coltivare. Com’è profondo il mare.
Ma la terra gli fu portata via, compresa quella rimasta addosso. Fu scaraventato in un palazzo, in un fosso, non ricordo bene. Poi una storia di catene, bastonate e chirurgia sperimentale. Com’è profondo il mare.
Intanto un mistico, forse un’aviatore, inventò la commozione e rimise d’accordo tutti, i belli con i brutti, con qualche danno per i brutti che si videro consegnare un pezzo di specchio, così da potersi guardare. Com’è profondo il mare.
Frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti, assistettero curiosi al dramma collettivo di questo mondo, che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo. E cominciarono a pensare, nel loro grande mare. Com’è profondo il mare, nel loro grande mare. Com’è profondo il mare.
E’ chiaro che il pensiero dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce, anzi un pesce, e come pesce è difficile da bloccare, perchè lo protegge il mare. Com’è profondo il mare.
Certo, chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche, il pensiero come l’oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare. Così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare."
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