"C'era una volta il west" (1968) Sergio Leone
In questi giorni le tv trasmettono l'ultimo spot Enel. Bel prodotto non c'è che dire: la filosofia "progressista" ideata dai creativi dell'agenzia Saatchi e Saatchi è suadente; la musica - evoluzione della colonna sonora di "C'era una volta il west" - è coinvolgente, d'altra parte Morricone è Morricone.
Eppure in quello spot c'è solo una cosa che convince.
Non è la filosofia di fondo: basta guardare la portentosa scena finale del gran film di Sergio Leone, con l'idea del treno portatore e protagonista esso stesso del progresso, e la musica dello spot svela (volutamente?) la citazione. Non sono i fighetti col macbook sulle ginocchia o con l'auto elettrica: esempi abbastanza scontati. Tantomeno l'immagine, non vera, che Enel oggi vuole dare di sé, altra cosa è stata la missione svolta nel passato, dopo la nazionalizzazione del 1963, quando portava la "corrente" in ogni luogo. Enel oggi basa la sua politica quasi esclusivamente su petrolio e carbone (il passato) ed è disponibile al nucleare; tra le poche energie rinnovabili (il futuro) che può sfoderare c'è l'impianto che si vede nel finale dello spot. D'altra parte la stessa sorella Eni ogni tanto s'inventa spot "verdi", eppure è tutt'altro che ambientalista.
In quello spot di convincente, al netto della musica, c'è solo il bel volto, arrostito dal sole e genuino, dell'operaio. E' a lui e a quelli come lui che andrebbe dedicato lo spot. E allora red-un'altra vita, vibrando all'ascolto di Morricone, gli dedica questo post.
Lo spot Enel 2010
Qui sotto le due versioni musicali, entrambe bellissime.
Dalla colonna sonora originale di "C'era una volta il west"
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