martedì 11 maggio 2010

Perchè scompaiono le panchine


benoit_d da flickr, clicca sulla bellissima foto per ingrandirla

«La panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. È vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo, come leggere un romanzo.»
Beppe Sebaste


"Les amoureux des bancs publics" (1954) Georges Brassens Il testo


"Les amoureux des bancs publics", nella strabiliante versione di Daniele Sepe, con banda, incursioni in altri brani e la voce di Auli Kokko.

In questo tempo le panchine pubbliche sono pericolose. Lo ha stabilito un'impercettibile autorità che ha impartito alcuni precetti.
Bisogna correre, guai a chi si ferma a meditare. Tutto deve essere a pagamento, la sosta ristoratrice gratuita è sostituita da consumazione, veloce, al bar. Incontrarsi su una panchina potrebbe far venire strane idee, meglio stare da soli e chiusi in casa. Le occupano clochard e immigrati, dunque vanno abolite per abolire clochard e immigrati.

"Panchine. Come uscire dal mondo senza uscirne" Ed. Laterza

Di Beppe Sebaste, autore del libro, il piacevolissimo articolo Sulle panchine, elogio delle panchine pubbliche e puntuale denuncia dei loro assassini.

Il blog mimancachiunque difende il valore della panchine pubbliche suggerendo questi link:
- bancs publics

2 commenti:

Unknown ha detto...

Più che pericolose le panchine pubbliche sono democratiche...non costano nulla. La gratuità e la democrazia sono mali da combattere per le piccole e grandi lobbies.

Anonimo ha detto...

vi ricordate il film Notting hill dove l'attrice si sdraiava su 1 panchina pubblica in 1 parco a Londra?.. in UK e' pieno di panchine cosi' e lo trovo fantastico.. dovremmo farlo anche noi a Milano.. quetsa panchina in memoria di tutti gli studenti che hanno bigiato scuola.. per godere della liberta'.. cose del genere