sabato 6 marzo 2010

Tg 1


Le sigle del Tg 1 dal 1954 ad oggi

Riassumiamo.

1° E' assodato che in Italia nella formazione del consenso contano poco i giornali (tra i meno venduti) e internet (siamo molto indietro rispetto agli Usa). La televisione la fa da padrona. Dunque, i telegiornali, per apprendere le notizie; le trasmissioni di intrattenimento, per formare i gusti e il senso comune.

2° "Una analisi condotta dall'Osservatorio di Pavia in alcune settimane del 2008-9 sui telegiornali delle reti pubbliche di alcuni paesi europei, sottolinea come il numero delle notizie dedicato dal Tg1 al problema della disoccupazione sia circa un terzo rispetto ad Ard (Germania), un quarto rispetto alla Bbc (Gran Bretagna), un quarto a Tve (Spagna) e, infine, sei volte meno rispetto a France 2. Inutile rammentare il diverso trattamento riservato alla criminalità comune. Di gran lunga l'argomento "ansiogeno" più trattato dalla tivù italiana. In misura nettamente più ampia rispetto al resto d'Europa."
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3° In Italia il capo del primo partito politico è proprietario delle tre principali reti televisive private. Come capo del Governo la stessa persona controlla le reti televisive pubbliche. Nessun altro Paese occidentale ha una situazione simile.

In conclusione: la somma di 1+2+3 da un risultato prevedibile.

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