lunedì 19 ottobre 2009
Un otto settembre
«Siamo alla fine. Questo è l'otto settembre. Non vedi?
Non capisci. Non vedi. Non vuoi vedere. Non vedi che tutto si sta disgregando sotto i nostri occhi? Tutto è a pezzi, in rovina. Camminiamo tra i frantumi e i detriti. Non c'è più nulla che regga. Tutti blaterano. Tutti parlano per dire male. Non c'è pietà né comprensione. Dappertutto c'è rancore, odio, ferocia, senza che, in realtà, nulla distingua le idee degli uni da quelle degli altri. I magistrati calunniano i magistrati, gli uomini di chiesa gli uomini di chiesa. Tutti infieriscono contro tutti ...
Guardali, i politici del 2009. Vogliono soltanto una cosa: apparire, esibirsi, esaltarsi: naturalmente alla televisione. Sono figli della televisione, che li ha completamente contagiati e contaminati. Chiacchierano. Non hanno peso né riserve. Sono irreali, come la televisione. Pensano che il gradimento televisivo sia tutto, mentre non importa nulla. Non sanno fare né preparare. Tra pochissimo, non li vedremo più. All'improvviso scompariranno, insieme al nostro paese: come un corteo di nuvole, come un'accolita di fantasmi».
Carlo Fruttero, in una conversazione con Pietro Citati, 17 ottobre 2009 (la Repubblica)
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1 commento:
Bellissimo, firmerei un'ombra, pseudonimo perfetto, perchè una persona tranquilla che non blatera sempre in negativo, o non urla ma che vive in positivo con un sorriso pronto per tutti, nella nostra società e soprattutto nei rapporti umani anche quelli più semplici, quelli di tutti i giorni, rimane invisibile, trasparente, se gli va bene un'ombra......
l'utopia per eccellenza vivere in un paese di ombre....
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