lunedì 13 ottobre 2008

Di ingiustizia si muore


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Sono i fattori sociali molto piu' di quelli genetici a determinare la salute o la malattia delle persone nel mondo e la loro aspettativa di vita, secondo il nuovo studio dell'Organizzazione mondiale della sanita', una ricerca durata tre anni sui 'determinatori sociali' della salute. Il report conclude che e' 'l'ingiustizia sociale che uccide le persone nel mondo'. Per esempio, un ragazzo che vive nella povera periferia di Calton a Glasgow vivra' in media 28 anni in meno di un ragazzo nato nel vicino ma ricco quartiere di Lenzie. Allo stesso modo, l'aspettativa di vita media nella ricca Hampstead a Londra e' di 11 anni maggiore del vicino ma degradato St. Pancras. Fino ad arrivare a differenze abissali come questa: una ragazza che nasce nel Paese africano del Lesotho vivra' in media 42 anni meno di una ragazza che nasce in Giappone. E se in Svezia il rischio di una donna di morire per complicazioni della gravidanza o del parto e' di un caso ogni 17.400, in Afghanistan e' di uno su otto. Lo studio, realizzato da un panel di esperti che fanno parte della Commission on the social determinants of health dell'Oms, conclude che in quasi tutti i Paesi le cattive condizioni socioeconomiche si traducono in cattive condizioni di salute per gli abitanti. Le differenze sono cosi' marcate da non potersi spiegare con fattori genetici o biologici. Si legge nel report: "La deleteria combinazione di politiche sbagliate e condizioni economiche negative e' in gran parte responsabile del fatto che molte persone nel mondo non godono della buona salute che sarebbe biologicamente possibile". Il panel chiede ai governi di agire subito: senza alcun intervento la diseguaglianza e' destinata ad aggravarsi, ma agendo immediatamente potra' ridursi in tempi relativamente brevi. (Londra, 28 agosto 2008 - Agenzia Agi)

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Contro la povertà e per gli obiettivi del millennio

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