Qui si parla di "Questo nostro amore", la fiction che ha registrato sei milioni di telespettatori e si è conclusa ieri sera con un lieto fine in perfetto stile Raiuno. Certi critici televisivi snob l'hanno criticata, qui si snobbano loro.
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Da lì a poco il parroco caccerà dalla Chiesa la famiglia "colpevole" di concubinato
Il fulcro della storia, ambientata a Torino nel 1967, è rappresentato dalle traversie di una famiglia nella quale un uomo, precedentemente sposato e senza la possibilità di divorziare, convive con una donna e le loro tre figlie, verso le quali la coppia riversa affetto e responsabilità, nascondendo continuamente al mondo che li circonda la loro condizione di concubinato, all'epoca considerato un reato passibile di pena fino a due anni.
Sembra impossibile, specie per un ventenne di oggi, eppure solo quaranta anni fa questa era l'Italia: il reato di concubinato fu soppresso nel 1969, mentre la legge sul divorzio fu introdotta nel 1970 e confermata con referendum nel 1974.
Accanto alla storia principale si dipanano storie secondarie caratterizzanti l'epoca: le donne che aspirano ad un proprio lavoro, segno di un'emancipazione che da lì a poco sarebbe fiorita; i giovani studenti universitari sognatori e contestatori, "primi vagiti di un '68 ancora lungo da venire e troppo breve"(Venditti); l'incontro degli operai meridionali con la grande città del nord, con tutte le difficoltà materiali e le umiliazioni da subire.
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La famiglia meridionale trapiantata a Torino, con il bravo Nicola Rignanese nella parte del padre
Pur con lo stile dolciastro che stimola un pò l'effetto nostalgia, proprio dell'ammiraglia Rai, a tratti edulcorato e con un finale nel quale l'amore aggiusta d'incanto tutti problemi - come nell'aspra realtà difficilmente accade - la fiction ha avuto il pregio di ricostruire le problematiche di una fase storica e, appunto, di farci misurare la strada percorsa. Anche se a tutt'oggi le coppie di fatto hanno diritti dimezzati e la condizione dei lavoratori purtroppo sta precipitando all'indietro. Forse, quindi, ci ha parlato anche del tempo presente.
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Le case di ringhiera
Il titolo della fiction è ricavato dall'omonima canzone interpretata da Rita Pavone e scritta da Luis Enriquez Bacalov e Lina Wertmüller (!).
Nel video d'annata che proponiamo qui sotto, gli spettatori sono uno spettacolo: mentre la Pavone canta, essi sono compìti e seri come ad un funerale.
"Questo nostro amore" (1967) Rita Pavone
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