domenica 1 marzo 2009

Chi e cosa non è inferno


clicca sulla foto

" L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

"Le città invisibili" (1972) Italo Calvino

foto l'etrusco da flickr, musica di Mike Oldfield

1 commento:

Anonimo ha detto...

...e Calvino stava tra i secondi: insegnando i valori e le bellezze nascoste in questo inferno. Il dramma di questo inferno è tutto nuovo, si rinnova ogni giorno e sempre più velocemente. All'aumentare delle densità relazionali si moltiplicano le difficoltà di scelta - e quindi su basi valoriali - tra ciò che inferno è e non è. davide