Chuck Berry, un grande del rock and roll, se ne è andato a 90 anni.
Eccolo in due versioni della mitica "Johnny B. Good", live del 1958 e insieme a Bruce Springsteen in un concerto del 1995, durante il quale esegue il mitico "duck walk".
red - un'altra vita
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domenica 19 marzo 2017
sabato 31 dicembre 2016
Clap your hands
Silver Lining (Clap Your Hands) - 2016 - Imany
Intro
"Siamo i figli e le figlie dei combattenti per la libertà.
Mani alzate che urlano forte e chiaro per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza.
Non c'è bianco o nero, c'è solo giusto o sbagliato.
Siamo eroi sconosciuti, siamo il futuro.
Dobbiamo tornare alla gioia di vivere.
Siamo cinque dita di una mano vuota, ma insieme possiamo essere un pugno.
A volte, il cambiamento può essere due mani che si protendono l'una verso l'altra."
giovedì 20 ottobre 2016
sabato 27 agosto 2016
Più forte della morte è l'amore
Il giovane di questa foto si chiamava Gabriele Moreno Locatelli.
Era un religioso e pacifista. Il 3 ottobre 1993 fu ucciso da un cecchino sul Ponte Vrbanja che divide in due Sarajevo. Voleva deporre dei fiori e, in segno di pace, donare pane ai soldati bosniaci e serbi che si fronteggiavano sulle sponde del torrente. Aveva 34 anni.
All’ingresso della sua casa natale di Canzo (Brescia) è posta una frase del Cantico dei Cantici: “Forte come la morte è l’amore”.
La sua storia ha ispirato una commovente ballata dei Gang.
Più forte della morte è l’Amore
sopra la notte il fiume scorre e avanza nel buio
sei venuto come un raggio di sole
col passo tuo che toglie ogni distanza
a chi era stanco i piedi hai lavato
e hai curato chi era ferito
bruciavano di febbre le labbra che hai bagnato
ed un sorriso avevi per saluto.
Beato sia il tuo nome Gabriele
quello di un angelo guerriero
hai combattuto e vinto
l'Amore non si arrende
solo l'Amore vince, vince sempre
Vieni all'alba, all'ora prima
vieni nell'ombra della sera
nel buio e nel dolore
l'Amore tuo non muore
Più forte della morte è l’Amore
E il giorno si è spezzato con un grido
sul ponte a Sarajevo uno sparo
come la neve intorno lento sei caduto
sopra la terra il cielo restò muto
E andavi oltre il ponte a mani nude
E la città gridava nel silenzio
con te portavi il pane nel nome della pace
e in pace andavi incontro alla tua croce
Vieni all'alba, all'ora prima
vieni nell'ombra della sera
nel buio e nel dolore
l'Amore tuo non muore
Più forte della Morte è l’Amore
E dove non c'è pace non c'è pane
e dove non c'è pane non c'è vita
per noi che si vive di una sola pace
per noi hai dato la tua vita
* questo blog è stato fermo per molti mesi... ma questa canzone non poteva rimanere fuori
venerdì 8 gennaio 2016
Jews & Arabs Kiss
«Alcuni erano coppie, altri solo amici, altri non si erano mai incontrati prima delle riprese. Ebrei e arabi rifiutano di essere nemici». La scritta appare sul video mentre giovani coppie di ebrei e arabi, eterosessuali e gay, si scambiano baci: prima incerti e imbarazzati, poi convinti e appassionati. È la risposta di TimeOut Tel Aviv — ovvero il giornale dei divertimenti e della gioia di vivere declinato in una delle città più libere e irriverenti del mondo — alla decisione del ministero dell’Istruzione israeliano di proibire la lettura nelle scuole superiori dello Stato ebraico del romanzo Gader Haya (Borderlife nella versione inglese) di Dorit Rabinyan, che racconta la storia d’amore, ambientata a New York, tra un’israeliana e un palestinese. Il libro, uscito un anno e mezzo fa, ha vinto il premio Bernstein per giovani scrittori". Da Corriere.it
giovedì 31 dicembre 2015
Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere
"Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere" (1954) regia di Ermanno Olmi
"Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere"
Giacomo Leopardi, 1832
Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo. Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
***
Qui sotto i link dei post con gli auguri a cavallo degli anni:
2008 Provate voi | 2009 Salta | 2010 Buona vita | 2011 Pesci e pane | 2012 Nel sole | 2013 Gioca | 2014 Pane e speranza |
martedì 29 dicembre 2015
Damasco, Siria
Sventrata, spettrale, senza vita: queste immagini riprese da un drone ricordano Dresda o Hiroshima (2° guerra mondiale) oppure un film di fantascienza sul dopo bomba nucleare.
Invece sono quartieri periferici di Damasco, Siria, oggi.
Dall’inizio del conflitto, 2011, 12 milioni di siriani, il 60% della popolazione, sono stati costretti a lasciare le loro case. 8 milioni sono sfollati interni, mentre 4 milioni sono rifugiati in Turchia, Libano o Giordania. In Europa solo 350mila richieste di asilo.
sabato 19 dicembre 2015
Occhi stanchi ma nel cuore il sereno
E' come la minuta scena di un film. Il medico di famiglia è seduto ai tavolini del modesto dehor di un bar, di fronte al suo ambulatorio. Chiacchiera un pò amabilmente e un pò anfitrionescamente con alcuni anziani pazienti sorridenti, ma in particolare si dedica ad una vecchia signora dall'aria un pò perduta nel vuoto. Il dottore cerca di tirarla su, prendendole una mano e dicendole quanto sia bella la musica. Poi le accenna la strofa di una canzone: "occhi stanchi, ma nel cuore il sereno", come se volesse ritrarre la signora e al tempo stesso incoraggiarla.
Un frammento casualmente preso al volo che ispira un post.
Ecco la canzone: anni '70, genere beat con una spruzzata di progressive, testi semplici dove si parla dei migranti di allora, italiani.
"Casa mia" (1971) Equipe 84
Un frammento casualmente preso al volo che ispira un post.
Ecco la canzone: anni '70, genere beat con una spruzzata di progressive, testi semplici dove si parla dei migranti di allora, italiani.
"Casa mia" (1971) Equipe 84
sabato 12 dicembre 2015
Can't Take My Eyes Off Of You
"Can't Take My Eyes Off Of You" (1967) Frankie Valli, interpretata da Lauryn Hill
Qui la versione originale dell'autore e quella più celebre di Gloria Gaynor.
mercoledì 9 dicembre 2015
Paradise by the "C"
"Paradise by the "C" (1978) Bruce Springsteen
Travolgente!
Anche questa canzone era stata "scartata" e stava in un angolino del "Live 1975-1985".
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