venerdì 29 aprile 2011

Primo maggio



Una ricorrenza nata negli Stati Uniti nel 1886 dopo i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di quel Maggio a Chicago, quando la polizia locale sparò sugli operai che manifestavano, facendo numerose vittime.
Ma già qualche anno prima, nell’estate del 1863, in Italia si era registrato un episodio simile. A Portici, nel cortile delle officine di Pietrarsa, Guardia nazionale, Bersaglieri, Carabinieri spararono e uccisero sette operai. La storia è raccontata in una canzone del 1972, eseguita dagli Stormy Six e censurata dalla Rai.





clicca sulla foto per ingrandire le mani
Dalla mostra "Mano d'opera" Dlq-Savona

martedì 26 aprile 2011

L'asta: tutto è merce


"L'asta", spot a sostegno del sì all'acqua pubblica

C'è chi vorrebbe trasformare tutto in merce. Merce sono considerati i lavoratori, usati e buttati via; il corpo delle donne, manipolato e sporcato; un bene di tutti come l'acqua, privatizzata per i profitti di pochi. Anche il riposo, la festa, il sogno. Tuttavia, un granello può rompere gli ingranaggi che fabbricano mostri. Per questo provano a cancellare quel granello chiamato referendum.

venerdì 22 aprile 2011

E io ero Sandokan



"C'eravamo tanto amati" (1974) Ettore Scola
La scena con la canzone "E io ero Sandokan"


"E io ero Sandokan", versione ska (1966) Radici nel cemento

E io ero Sandokan

Marciavamo con l’animo in spalla
nelle tenebre lassù
Ma la lotta per la nostra libertà
il cammino ci illuminerà.
Non sapevo qual era il tuo nome
neanche il mio potevo dir
il tuo nome di battaglia era Pinin
ed io ero Sandokan.
Eravam tutti pronti a morire
ma della morte noi mai parlavam
parlavamo del futuro
se il destino ci allontana
il ricordo di quei giorni
sempre uniti ci terrà.
Mi ricordo che poi venne l’alba
e poi qualche cosa di colpo cambiò
il domani era venuto
e la notte era passata
c’era il sole su nel cielo
sorto nella libertà.





25 aprile, festa della Liberazione.

I post del 2010 Appunti partigiani e del 2009 Da lì...

venerdì 15 aprile 2011

Restiamo umani


"Restiamo umani", così chiudeva i suoi articoli Vittorio Arrigoni, pacifista, cooperante, giornalista ucciso a Gaza. Foto Peacereporter

Sogno dei gigli bianchi
strade di canto e una casa di luce
Voglio un cuore buono
e non voglio il fucile
Voglio un giorno intero di sole


"Kufia, canto per la Palestina" (1989)
La canzone è nel widget Sepe qualche post più sotto

giovedì 14 aprile 2011

Matamoros

Nel tempo di Lampedusa e delle barche affondate nel Mediterraneo,
la storia di un altro sud.



Matamoros Banks by Springsteen, Bruce on Grooveshark
"Matamoros banks" (2005) Bruce Springsteen

Su fiumi di pietra e antichi letti d’oceano
cammino in sandali di corda con la suola di gomma
le tasche piene di polvere, la bocca piena di fredda pietra
La pallida luna apre la terra fino alle ossa
Quanto vorrei un tuo bacio, mia cara, per il tuo dolce amore ringrazio Dio
Il tocco dei tuoi amorevoli polpastrelli
Ci vediamo al Matamoros
Ci vediamo al Matamoros
Ci vediamo sulle rive del Matamoros

"Ogni anno molte persone muoiono attraversando deserti, montagne e fiumi dei nostri confini meridionali in cerca di una vita migliore. Qui seguo il viaggio al contrario, dal corpo sul letto del fiume, all’uomo che cammina per il deserto verso le rive del Rio Grande" (Bruce Springsteen).

Matamoros è una città messicana sul Rio Grande, al confine con gli Stati Uniti.



martedì 12 aprile 2011

Agnes Obel


"Riverside" (2010) Agnes Obel

Una voce purissima, un pianoforte delicato.
Due brani di una cantautrice danese sbucata dal nulla.


"Riverside"


"Just so"

venerdì 8 aprile 2011

Nuclear emergency

In Italia ci spaventiamo per 20.000 tunisini ed abbiamo dimenticato il Giappone. Ma in questi giorni a Fukushima migliaia di tonnellate di acqua contaminata cento volte oltre la norma vengono riversate nell'Oceano Pacifico, mentre nei pressi della centrale la stessa azienda che gestisce l'impianto ha fatto sapere che i quantitativi di iodio radiattivo superano di oltre 7 milioni i valori normali, quelli del cesio di oltre 1 milione i valori consentiti.


Malgorzata Bedowska


Luca Antolini


Flavio Carvalho

I post precedenti

martedì 5 aprile 2011

Non è mai troppo tardi


Con la trasmissione "Non è mai troppo tardi" negli anni '60 il Maestro Alberto Manzi insegnò a leggere e scrivere. Oggi avviene il contrario.

"Piuttosto che" è un modo di dire da anni deformato e trasferito via tv nella testa e nella lingua di molti. Viene usato come sinonimo di "o", di "oppure", di "e/o", a mò di elenco, distorcendone completamente il significato. Chi dice "Mi piacerebbe visitare Roma, piuttosto che Milano, piuttosto che Napoli" intende erroneamente comunicare che una meta vale l'altra. Il significato corretto di questa affermazione, invece, attribuisce il gradimento al primo termine usato - Roma - per escludere gli altri. In altre parole: Roma è preferibile a Milano e Napoli.
Non è questione di "purismo", è deformare il senso delle cose e trarre in inganno le persone. E questo non va bene.

La parola "passaggio" ha molteplici significati. Ultimamente è divenuta una parola omnicomprensiva, semplificante, abusata come sinonimo. Usata in senso figurato ha ucciso termini quali: brano, capoverso, concetto, frase, passo, periodo. Analogamente ha ucciso anche: scadenza, momento, frangente, occasione, appuntamento, ecc. Particolarmente dediti a quest'uso sono politici e giornalisti, significativamente due facce di una medesima medaglia spesso scadente.
Con la lingua rinsecchiscono anche senso e valore delle cose. E questo non va bene.



"Parole di plastica. Contagiati da un lessico bugiardo" è il titolo di un bell'articolo che parla di tre libri usciti recentemente e in contemporanea.

"Sulla lingua del tempo presente" di Gustavo Zagrebelsky, "La manomissione delle parole" di Gianrico Carofiglio e "Non se ne può più" di Stefano Bartezzaghi" compongono da diverse prospettive un dizionario dei luoghi comuni che trasformano i nostri discorsi in un ipnotizzante blabla privo di senso.

Il post
le parole sono importanti