martedì 29 marzo 2011

Ovunque proteggi

In attesa del nuovo disco (fine aprile) una perla di Capossela


"Ovunque proteggi" (2006) Vinicio Capossela

Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
adesso e per quando tornerà il tempo...
Il tempo per partire,
il tempo di restare,
il tempo di lasciare,
il tempo di abbracciare.
In ricchezza e in fortuna,
in pena e in povertà,
nella gioia e nel clamore,
nel lutto e nel dolore,
nel freddo e nel sole,
nel sonno e nell'amore.
Ovunque proteggi la grazia del mio cuore,
ovunque proteggi la grazia del tuo cuore.

venerdì 25 marzo 2011

Fukushima, Terra


Giappone, marzo 2011

Il dramma giapponese è quasi scomparso dai media, macchine bulimiche dall'incessante bisogno di nuove notizie, che non metabolizzano i fatti in riflessione. Qui, invece, si ripropongono due interventi da tenere a memoria.

La cognizione del dolore
«Non ci sono parole». È una frase che in questi giorni ricorre spesso nei nostri discorsi a proposito di ciò che è avvenuto in Giappone. Eppure questa dichiarazione di silenzio è subito smentita da un inarrestabile bisogno di commentare, raccontare e giudicare. Unanime l'ammirazione per il comportamento dei giapponesi. Le parole «dignità» e «compostezza» sono ripetute di continuo. Non mi preoccupa che diventino un luogo comune. Le trovo giuste, adeguate, e non c'è bisogno di affannarsi a cercare sinonimi. Però spero che tutti coloro i quali seguono ipnotizzati le immagini della tragedia percepiscano, dietro la dignità e la compostezza, il dolore. I giapponesi lo soffrono come ogni altra popolazione del mondo, né le loro emozioni sono meno profonde e sconvolgenti di quelle degli altri.
Eventi del genere attenuano le differenze culturali che, anche in tempi di omologazione globale, continuano ad alimentare l'attrazione e la curiosità (a volte venate di razzismo) che ogni alterità ispira. Le tragedie ci ricordano l'appartenenza di tutti a un'unica razza umana e, anche se per un tempo breve, ci affratellano...
... in questi giorni il ricordo che mi accompagna con più insistenza è quello del film di un autore russo, anche se costellato di riferimenti al Giappone: Sacrificio di Tarkovskij. Il protagonista, angosciato dall'annuncio di una catastrofe nucleare imminente, decide di distruggere la casa e tutti i suoi beni «per salvare il mondo». Egli racconta al figlio la parabola di un monaco che, a forza di annaffiare un albero morto, con pazienza e disciplina, riesce a farlo rifiorire. La storia si apre proprio con l'immagine dell'uomo che, insieme al bambino, pianta un arbusto fragile e secco che chiama l'«albero giapponese». Alla fine del film, quando il padre, dopo aver dato fuoco alla casa, viene portato via, il bambino continua a portare secchi d'acqua, fiducioso che l'albero rifiorirà...
Qui l'articolo integrale di Guido Amitrano

clicca sulle due foto per ingrandirle

L'apocalisse è già qui
Apocalisse significa rivelazione. Che cosa ci rivela l'apocalisse scatenata dal maremoto che ha colpito la costa nordorientale del Giappone?
Non o non solo - come sostengono più o meno tutti i media ufficiali - che la sicurezza (totale) non è mai raggiungibile e che anche la tecnologia, l'infrastruttura e l'organizzazione di un paese moderno ed efficiente non bastano a contenere i danni provocati dall'infinita potenza di una natura che si risveglia. Il fatto è, invece, che tecnologia, infrastrutture e organizzazione a volte - e per lo più - moltiplicano quei danni, com'è successo in Giappone, dove la cattiva gestione di una, o molte, centrali nucleari si è andata ad aggiungere ai danni dello tsunami...

Qui l'intero articolo di Guido Viale

mercoledì 23 marzo 2011

Libia


Per lungo tempo Gheddafi è stato utile a molti e gli occhi sono rimasti chiusi. Il suo petrolio era prezioso, l'agente autore dell'attentato di Lockerbie (270 morti) veniva liberato e il dittatore veniva pagato per fare il gendarme contro i fanatici e per imprigionare gli immigranti che volevano attraversare il Mediterraneo. Qualcuno gli baciò anche la mano.
Poi, allo scoppio della rivolta, incerti su chi avrebbe avuto le chiavi del petrolio ed in ragione di una realpolitik che vede più gli interessi economici e meno i diritti umani e la vita, per un mese i Governi non hanno fatto niente per tutelare civili e insorti. Infine hanno deciso per la guerra. Ma è così che si difendono i diritti umani?

giovedì 17 marzo 2011

I nuovi Mille


"I nuovi Mille" (2011) Lucariello - Gerardina Trovato

Mille speranze mille vite mille sogni mille destini
quando si incontrano fanno scintille
fuori dai riflettori si muovono i nuovi mille

martedì 15 marzo 2011

Sepe

Una selezione delle canzoni di Daniele Sepe

sabato 12 marzo 2011

Sana e robusta Costituzione


| Art. 1 | L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

| Art. 2 | La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

| Art. 3 | Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
...

Costituzione della Repubblica italiana: il testo completo

giovedì 10 marzo 2011

REM: è successo oggi


"It happened today" (2011) R.E.M. + Eddie Vedder e Joel Gibb

E' successo oggi
ho guadagnato le mie ali
ho guadagnato la mia voce

La gran voce di Eddie Vedder prestata ai R.E.M. La canzone fa parte del cd appena uscito.

lunedì 7 marzo 2011

Occhi di ragazza

clicca sopra la foto per ingrandirla !


Slideshow foto Reuters Qui

venerdì 4 marzo 2011

Wow verdena


Un effetto ipnotico e straniante. Da "Wow", l'ultimo cd dei Verdena




"Razzi arpia inferno e fiamme" (2011) Verdena

martedì 1 marzo 2011

Working man blues


"Working Man Blues" (2010) Mauro Ottolini & Sousaphonix
("Deep Henderson" - King Oliver)

"Dedicato a tutti coloro che lavorano nel silenzio... lontani da applausi, riconoscimenti, ricchezze".
Mauro Ottolini