giovedì 25 settembre 2014

Mio adorato amore...



La freddezza di quei numeri dati al Tg, per raccontare l’ennesimo naufragio di migranti nel Mediterraneo, ha il potere di anestetizzare le menti, al punto da non pensare più che dietro quelle cifre si nascondano persone. Persone con una vita, una famiglia, legami, peculiarità, normali tic nervosi, con chissà? dei soprannomi, doti particolari. Studenti eccelsi, ottimi operai, militanti politici, sportivi o persone comuni. Non è facile pensare che chi viva lontano da noi possa avere qualcosa che ci assomigli! 
Poi ti ritrovi a leggere pezzi di carta scritti da loro, durante quella maledetta traversata, quella che pagheranno con la stessa vita, oppure all’arrivo in Libia o poco prima di salire sui ‘barconi della morte’ che li porteranno in Italia, in Grecia o a Malta, e ti rendi conto che quei migranti siamo noi, che dietro ai numeri ci sono volti, sorrisi e lacrime. 
Sono messaggi mai arrivati a destinazione, poiché il mare ha inghiottito questi uomini insieme con i loro sogni, le loro speranze, e adesso, quasi a volerli ricordare, ci restituisce queste piccole memorie, di paura e di amore. 
Samir, giovane egiziano, tra i 20-25 anni, arrivato cadavere a Pozzallo: 

“Mio adorato amore, per favore non morire, io ce l’ho quasi fatta. Dopo mesi e giorni di viaggio sono arrivato in Libia. Domani mi imbarco per l’Italia. Che Allah mi protegga. Quello che ho fatto, l’ho fatto per sopravvivere. Se mi salverò, ti prometto che farò tutto quello che mi è possibile per trovare un lavoro e farti venire in Europa da me. Se leggerai questa lettera, io sarò salvo e noi avremo un futuro. Ti amo, tuo per sempre Samir”.

Anche George, di probabile origine liberiana, al suo arrivo in Libia, sente che la sua vita sta per cambiare, così promette alla sua amata un futuro migliore, lontani dalla guerra, insieme: 

“Amore mio, finalmente sono arrivato. La vita comincia adesso, spero di tornare per portarti con me e vivere insieme lontani dalla guerra. Ti amo”. 

E il bisogno di scrivere alla propria donna, di lasciarsi andare ad un pensiero dolce, accogliente, spinge un migrante ad appuntarsi poche parole anche, in dialetto eritreo, su un pacchetto di sigarette, ritrovato da una giornalista del New York Times: 

“Volevo essere con te. Non osare dimenticarmi. Ti amo tantissimo, il mio desiderio è che tu non mi dimentichi mai. Stai bene amore mio. A ama R “.

da  http://iljournal.today/

giovedì 11 settembre 2014

Bellezze in Toscana


Opera d'arte


Viale dei pomodori


Benessere


Silenzio

clicca sulle foto per ingrandirle

martedì 2 settembre 2014

Divertissement

Nel 2010  furono in molti a notare la voluta somiglianza di "Sprawl II (Mountains Beyond Mountains)" degli Arcade Fire con "Heart of Glass" (1978) dei Blondie.

Heart of Glass by Blondie on Grooveshark Sprawl II (Mountains Beyond Mountains) by Arcade Fire on Grooveshark

Qualche mese fa, in un concerto degli Arcade Fire i due pezzi sono stati eseguiti, uno dietro l'altro, con la partecipazione di Debbie Harry, voce e anima dei Blondie.



Qui il mush up delle due canzoni.